mercoledì 10 aprile 2013

Alice nel paese delle meraviglie

La storia di Alice, oltre ad essere uno dei racconti più conosciuti al mondo e un cartone dei classici Disney, contiene anche un repertorio prezioso per la psicoanalisi, la linguistica, la logica. 

Soprattutto parlando del libro di Lewis Carroll, Alice, vista in un 'ottica pedagogica, è una straordinaria occasione per provocare l'intelligenza dei lettori: essa rivendica in pieno Ottocento il diritto di pensare con la propria testa ("Ho il diritto di pensare!", dice Alice alla Duchessa); sa intrecciare, nei suoi dialoghi, dubbi e domande filosofiche ("Quale strada devo prendere?", chiede allo Stregatto. "Dipende soprattutto da dove vuoi andare!", risponde il gatto). Anche il fatto di rimpicciolire e ingrandire (Alice cerca la chiave per aprire la porticina ma quando lei è troppo piccola la chiave sta troppo in alto, quando lei diventa grande non può passare) le permette di sviluppare le più elementari domande sulla propria identità ("Chi sono io?").

Questo richiama il riflesso della confusione delle parti e delle proporzioni, dei problemi dell'identità e dello smarrimento dei confini, dei cambiamenti della crescita corporea dove convive il desiderio-timore del rimpicciolimento o dell'improvvisa trasformazione-ingrandimento del corpo.     

venerdì 8 marzo 2013

PLE

Personal Learning Environments (PLE) sono sistemi che aiutano gli studenti prendere il controllo e gestire il proprio apprendimento.Questo include un supporto per studenti a:
  • fissare i propri obiettivi di apprendimento
  • gestire il proprio apprendimento, sia il contenuto e di processo
  • comunicare con altri il processo di apprendimento.
Un PLE potrebbe essere ad esempio un blog in cui gli studenti commentano ciò che stanno imparando, e i loro post possono riflettere informazioni tratte da tutto il web.
E' un supporto per gli studenti, serve a fissare i propri obiettivi di apprendimento e gestire quest'ultimo; si tratta anche di gestire i contenuti e i processi dell'apprendimento e comunicarlo con gli altri raggiungendo così i propri obiettivi.
I PLE sono pensati per semplificare la gestione di tutte le informazioni creando un significato attraverso l'aggregazione, il linking e il tagging dei metadati. 
L'apprendimento formale avviene nelle istituzioni in parte dedicate all’istruzione e alla formazione e si conclude con il raggiungimento di obiettivi come un diploma, una laurea o di una qualifica riconosciuta.
Quando parliamo di apprendimento non formale ci riferiamo ad ogni attività educativa organizzata al di fuori del sistema formale e realizzata per esempio:
  1. nel luogo di lavoro;
  2. nell’ambito di organizzazioni;
  3. gruppi della società civile;
  4. nelle associazioni.                                                                                                                                                               
L'apprendimento informale è un processo, per il quale ogni individuo acquisisce anche in modo non intenzionale valori, abilità e conoscenze dall’esperienza quotidiana e dalle influenze e risorse educative nel suo ambiente
L’e-learning dovrebbe favorire l’integrazione delle attività di apprendimento formali, non formali e informali, intese rispettivamente come spazi di studio strutturati , momenti di apprendimento intenzionale all’interno di contesti non specificamente di studio, processi di apprendimento non intenzionale e casuale propri del vivere quotidiano degli individui. L’integrazione tra queste diverse modalità di apprendimento diverrebbe concreta mediante la creazione, da parte dei soggetti stessi, di spazi autonomi e autogestiti di formazione in rete, capaci di far interagire gli spazi strutturati di apprendimento (piattaforme) e i contenuti altamente formativi con gli strumenti di interazione e condivisione (social network). Questa modalità di autonoma integrazione degli spazi e delle risorse di apprendimento, capace di valorizzare le dimensioni dell’apprendimento formale, non formale e informale, sarebbe possibile nell’ottica dei PLE in cui l’utente costruisce i diversi strumenti del web,personalmente.

giovedì 7 marzo 2013

Nascita di Topolino


La comparsa dei cartoni animati è nel Novecento, più precisamente nel 1908 con Emile Cohl. Negli anni '30 questo mvimento raggiunge il top del successo con Walt Disney.

Per quanto riguarda il personaggio più conoscito della Disney, Topolino, la leggenda narra che, in viaggio su un treno da New York a Los Angeles Walt disegna un personaggio ispirato a Oswald il coniglio, ma senza orecchie a penzoloni, e quindi più facile da disegnare. Aggiungendo più tardi a matita orecchie tonde e una semplice coda crea un personaggio più simile a un topo: era nato Mortimer Mouse. Ub Iwerks in seguito avrebbe solo leggermente rielaborato il personaggio per giungere al risultato definitivo a tutti ormai noto.



In verità però sembra che Walt elabori la personalità del personaggio mentre Ub ne sviluppi l'aspetto fisico.

Ribattezzato da Lillian Disney Mickey Mouse perché suonava più carino (Topolino), il personaggio debutta nel cortometraggio Plane Crazy, che come tutte le opere precedenti di Disney è un film muto.
Dopo che il 1927, la Warner Bros aveva sfornato un film rivoluzionario, The Jazz Singer, il primo film con il sonoro, Disney allora pensa di creare un cartone animato di Topolino con il sonoro intitolato Steamboat Willie.
Il 18 novembre1928 al Colony Theater di New York, Steamboat Willie viene proiettato per il pubblico: si tratta del primo cartone animato con il sonoro sincronizzato. Questa data sancisce la nascita non solo di Topolino ma anche di Minnie e di Gambadilegno.